I vantaggi di questo regime facoltativo sono noti praticamente a tutti: ma quanto durano i contratti di affitto?
Ormai, ad Avvocato del Cittadino, riceviamo almeno una decina di richieste a settimana circa il calcolo del canone concordato per l’affitto con cedolare secca (10%). I vantaggi di questo regime facoltativo sono noti praticamente a tutti: non si pagano l’imposta di registro e l’imposta di bollo – ordinariamente dovute per registrazioni – ed è possibile fruire di un’aliquota sostitutiva secca al 10% per i contratti a canone concordato.
In questo post affrontiamo una domanda ricorrente: qual è la durata minima del contatto con cedolare secca?
In generale possiamo dire che il regime della cedolare secca può applicarsi indistintamente ai seguenti contratti di locazione:
– liberi (4+4),
– concordati (durata minima di 3 anni, prorogabili di altri 2, i cosiddetti 3+2),
– transitori (con durata non inferiore ad un mese e non superiore a 18 mesi),
– per studenti (possono avere una durata da sei mesi a tre anni),
– per uso turistico (hanno durata libera e se inferiore a 30 giorni non c’è neanche l’obbligo di registrazione del contratto).
Ovviamente, vi ricordo che per usufruire dell’aliquota al 10%, il canone d’affitto deve essere calcolato in base agli indicatori contenuti nell’Accordo territoriale, frutto della contrattazione tra sindacati degli inquilini e associazioni dei proprietari, per richiedere il calcolo, clicca qui
Con Avvocato del Cittadino, grazie ad una convenzione sindacale, offre al socio la possibilità di essere assistito a 360 gradi, dal calcolo alla registrazione del contratto: le quote sono 150 euro per il locatore e 130 euro per il conduttore, oltre ai 20 euro quota iscrizione