Spesso, solo a seguito del decesso del coniuge, nel caso di coppie senza figli, si scopre che, in assenza del testamento, anche i fratelli o le sorelle del consorte defunto rientrano nell’eredità.
Ad Avvocato del Cittadino, c’è capitato più volte di ricevere in consulenza vedove sorprese dal fatto che nella divisione entrassero anche i fratelli/sorelle dei loro mariti. Ma ecco cosa prevede la legge:
GLI EREDI DEI CONIUGI SENZA FIGLI – un soggetto che non ha figli né ascendenti, può nominare il proprio coniuge come erede universale. Diversamente, in assenza di testamento, anche fratelli e sorelle hanno diritto ad una quota dell’eredità (o, in caso di fratelli premorti, parteciperanno alla divisione gli eventuali discendenti). Con il testamento, dunque, possono essere esclusi i fratelli e le sorelle dall’eredità e non si corre il rischio della lesione di legittima.
CHE COS’E’ IL TESTAMENTO – L’art. 587 del codice civile definisce così il testamento: “Il testamento è un atto revocabile con il quale taluno dispone, per il tempo in cui avrà cessato di vivere, di tutte le proprie sostanze o di parte di esse”.
Il testamento è l’unico strumento possibile per poter disporre dei propri beni dopo la morte. Il Testamento può essere:
– olografo, se scritto di pugno dal testatore;
– pubblico, redatto in presenza del notaio e due testimoni;
– segreto, è poco frequente. Si tratta di un testamento di cui il Notaio e i testimoni ignorano il contenuto. Alla presenza di due testimoni il Notaio riceve il testamento, che può essere sigillato dal testatore stesso o dal Notaio al momento del ricevimento.
– speciale, al quale si ricorre solo quando non è possibile redigere un testamento ordinario.
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