“Le RSA sono molto chiare con noi familiari: ci dicono che perderemo le cause, che solo per chi non ha reddito le rette sono a carico dello Stato e che se non paghiamo non potranno trattenere i nostri cari nelle strutture di cura”. Sono disperati e soprattutto spaesati i familiari dei pazienti malati di Alzheimer degenti nelle residenze sanitarie assistenziali che si rivolgono ad Avvocato del Cittadino che, oramai da quasi un anno, sta combattendo la dura battaglia giudiziaria (con già sentenze favorevoli che condannano la Regione Lazio a restituire gli importi pagati ai familiari dei pazienti) – contro le esorbitanti richieste di pagamento delle case di cura.
PERCHE’ LE RSA CONTINUANO A CHIEDERE LE RETTE AI CITTADINI, NONOSTANTE LE SENTENZE – Nel 2012, la Cassazione, con la sentenza n. 4558/12 ha precisato che per l’Alzheimer non è possibile distinguere tra prestazioni socio-assistenziali e sanitarie (e di conseguenza tutti i costi sono totalmente a carico dello Stato). Noi di Avvocato del Cittadino, lo scorso anno, con la sentenza n. 14180/2016 (Trib. Roma) abbiamo ottenuto un importante risultato: la Regione Lazio è stata condannata a restituire ad una nostra socia 13.393,44 Euro, ossia la somma che ha versato ad una Residenza Sanitaria Assistenziale per il soggiorno del padre malato di Alzheimer più gli interessi. Perché allora le RSA continuano a chiedere i soldi ai pazienti? Questa è la domanda che ci viene posta quotidianamente: ebbene, le sentenze valgono per il caso specifico e non vengono automaticamente applicate a tutti coloro che versano nelle stesse condizioni. Purtroppo, non è possibile smettere di pagare e non procedere giudizialmente: per evitare che le strutture di cura continuino a richiedere ai familiari dei malati una quota di partecipazione al costo per la degenza dei pazienti è indispensabile ottenere un provvedimento giudiziale.
PERCHE’ LE RETTE SONO A CARICO DEL SSN – Nella sentenza ottenuta da Avvocato del Cittadino, il giudice, richiamando la precedente giurisprudenza ,ha affermato che “l’attività prestata in favore di soggetto gravemente affetto da morbo di Alzheimer ricoverato in istituto di cura è qualificabile come attività sanitaria, quindi di competenza del Servizio Sanitario Nazionale, ai sensi dell’art. 30 della legge n. 730 del 1983, secondo cui sono a carico del SSN gli oneri delle attività di rilievo sanitario connesse con quelle socio-assistenziali”.
COSA BISOGNA FARE PER RICHIEDERE LA RESTITUZIONE DEI PAGAMENTI VERSATI ALLA RSA– Per richiedere la restituzione delle rette versate alla Rsa è necessario agire giudizialmente. Occorre conservare tutte le ricevute dei pagamenti effettuati (anche copia dei bonifici e degli assegni) e l’autorizzazione al ricovero emessa dalla Regione di competenza.
COSA BISOGNA FARE PE EVITARE CHE LA RSA CONTINUI A CHIEDERE I SOLDI AI CITTADINI – Per evitare che la Rsa continui a chiedere le rette ai cittadini è necessario richiedere che il giudice si pronunci sulla non debenza delle quote di compartecipazione richieste ai familiari dei pazienti
COME CONTATTARE AVVOCATO DEL CITTADINO PER UNA COSULENZA – Per una consulenza è possibile chiamare il numero 06.45433408: potete direttamente fissare un appuntamento con me, avv. Astolfi. Nell’incontro è importante che portiate con voi copia dell’autorizzazione al ricovero in Rsa rilasciata dalla Regione e certificazione medica che riporti come diagnosi “morbo di Alzheimer”. IE’ possibile contattarci anche attravers il format sul sito