Muffa in una casa in affitto, come tutelarsi in 8 mosse

affitto-infiltrazioni1Ad Avvocato del Cittadino riceviamo quotidianamente denunce da parte di inquilini esasperati per la presenza di intense muffe sulle pareti o negli armadi della loro casa in affitto. Le conseguenze di infiltrazioni di acqua e muffe in un immobile sono, purtroppo, piuttosto spiacevoli, sia in termini di salute (allergie, nausea, vomito, ecc..) che di danni patrimoniali (mobili, vestiti e oggetti da buttar via).

 

E’ quindi necessario seguire delle semplici mosse per tutelarsi nel caso in cui si verifichino questi spiacevoli inconvenienti. Leggete la guida di seguito e contattateci allo 06.45433408 se avete la necessità di effettuare una consulenza con il nostro Sportello locazioni

 

1. Documentate la presenza di intensa umidità, fuoriuscita di muffe, infiltrazioni di acque e eventuali cedimenti dell’intonaco – Sia personalmente, con delle semplici fotografie, che incaricando un perito di vostra fiducia, documentate lo stato dell’immobile e gli eventuali danni subiti

 

2. Rappresentate le irregolarità dell’immobile al proprietario – Una volta documentato lo stato di invivibilità dell’appartamento, dovete avvertire il proprietario dell’urgente necessità di intervenire per risolvere il problema. Mandategli una lettera (raccomandata con ricevuta di ritorno) e informatelo della situazione.

 

3. Diffidate il proprietario ad intervenire con l’aiuto di un avvocato di vostra fiducia – Se a seguito delle vostre richieste il proprietario non si decide a provvedere ed a effettuare la necessaria manutenzione, rivolgetevi ad un avvocato di vostra fiducia o ad un’associazione dei consumatori. Avvocato del Cittadino ha recentemente introdotto tra le sue attività, un’iniziativa molto richiesta: la possibilità di procedere con la diffida on line. Direttamente dal pc di casa vostra, compilando un format, potrete ottenere la diffida ed intimare al proprietario di intervenire urgentemente, risarcire i danni patiti e/o ridurre il canone di locazione (CLICCA QUI).

 

4. Non smettete di pagare l’affitto – E’ importante che non vi facciate “giustizia da soli”: continuate a corrispondere il canone di locazione al proprietario di casa ed a documentare i danni.

 

5. Chiedete l’adeguamento del canone di locazione – Se la casa che avete preso in affitto era un immobile completamente diverso da quello in cui ora vi trovate a vivere, se la presenza di problematiche dovute alla mancanza dei lavori spettanti al locatore hanno trasformato la casa in uno spazio invivibile, potete chiedere un adeguamento del canone di locazione (abbassamento dell’affitto)

 

 

6. Mediazione obbligatoria – Se tutti i tentativi da voi precedentemente promossi per trovare una soluzione bonaria con il proprietario di casa sono falliti, esperite il tentativo obbligatorio di mediazione. Attraverso il vostro avvocato inviate un’istanza di mediazione ad un organismo presente sulla vostra città: alla presenza di un conciliatore, cercherete, ancora una volta di trovare un accordo e di comporre la controversia. Se purtroppo, anche in questo modo non riuscite a risolvere la lite, dovrete agire giudizialmente

 

7. Risarcimento dei danni – Documentate i danni subiti e sia stragiudizialmente (negli approcci bonari, prima della causa) che in un eventuale giudizio, chiedete il risarcimento del danno patrimoniale (o anche non patrimoniale, danno alla salute, per lo stress, ecc) che avete patito.

 

8. I numeri di Avvocato del Cittadino – allo Sportello Locazioni dell’associazione, nel 70% dei casi, i problemi dell’inquilino con il locatore si sono risolti con l’invio della diffida

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